Lo scorso martedì 7 ottobre l’Atletica Sandro Calvesi ha organizzato al Palaindoor di Aosta un seminario su come devono alimentarsi prima e durante la gara gli atleti negli sport di resistenza e sull’anemia sideropenica degli atleti, tenuta dal prof. Enrico Arcelli. Avendo già letto alcuni dei suoi libri ho voluto partecipare in primo luogo per ascoltare e conoscere dal vivo questa persona e poi per vedere se tutte le nozioni acquisite su questi argomento erano in effetti corrette.
Verso le 20.30, dopo una registrazione di tutti i partecipanti (che sono stati numerosi) e una breve introduzione da parte di Eddy Ottoz (organizzatore dell’evento insieme a Lyana Calvesi), di Piero Marchiando (Presidente del CONI della Valle d’Aosta) e Jean Dondeynaz (Presidente comitato regionale FIDAL), il seminario è iniziato.
L’argomento iniziale è stato quello sull’alimentazione.
I temi trattati ve li riassumo in breve:
• Prima della gara di lunghe distanze, e soprattutto l’ultima settimana che precede una maratona, un atleta dovrebbe alimentarsi in prevalenza con carboidrati e una quantità più contenuta di proteine e grassi.
Molti anni fa (fine anni ’60) era stato notato dagli svedesi un miglioramento nelle prestazioni dopo aver fatto uno “scarico dei carboidrati” cioè una dieta ipoglicidica nei primi tre giorni della settimana consumando solo Proteine per poi cambiare completamente negli ultimi giorni precedenti la gara con una dieta iperglicidica cioè mangiare prevalentemente carboidrati, per immagazzinare più glicogeno nei muscoli.
Oggi, invece, non si effettua più la prima parte con dieta ipoglicidica (perché comporta problemi fisici e uno stress psicologico elevato) ma si effettua soltanto negli ultimi giorni uno sbilanciamento verso i carboidrati.
• La mattina della gara non bisogna abbuffarsi come si faceva fino ad alcuni anni fa, quando gli atleti mangiavano un piatto di pasta a colazione pensando di “riempire il serbatoio”. La parte più importante la si fa fino alla sera prima. Mangiare troppo la mattina della gara può essere controproducente perché causa un’ipoglicemia.
• Durante la gara bisogna assumere una miscela di fruttosio e Maltodestrine ogni 5 km circa e alcuni gel di rapida assimilazione per permettere ai muscoli di terminare le scorte di glucosio il più tardi possibile. Comunque, il fattore principale per prevenire il fatidico “muro” è l’alto chilometraggio degli allenamenti.
Il secondo argomento trattato è stato quello dell’anemia:
vi sono diversi tipi di anemia ma quella trattata è stata l’anemia sideropenica.
Anemia sideropenica, quella che interessa tutti gli sportivi, significa carenza di ferro nel sangue.
I sintomi causati da tale carenza sono: fatica a tenere un certo ritmo che prima l’atleta teneva facilmente, fatica a recuperare sia tra le prove sia da un giorno all’altro, dolore muscolare.
In questo caso bisogna effettuare le analisi del sangue per verificare che non ci sia stato un calo dei valori, dato che negli sportivi è molto facile che questo accada.
Per concludere ringrazio Lyana Calvesi e famiglia che hanno organizzato questo interessantissimo seminario e il prof. Arcelli per averci illustrato particolari fondamentali per la preparazione di maratone e gare di lunghe distanze.